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Articoli - IL GLOSTER

IL NOSTRO CARO AMICO ALLEVATORE DI GLOSTER, EX SEGRETARIO DELL'ASSOCIAZIONE ORNITOLOGICA ANCONETANA, ci ha inviato un suo manoscritto molto completo e chiaro sull'allevamento, selezione e caratteristiche del Gloster. Questo canarino di Forma e Posizione Liscio è sicuramente quello maggiormente allevato, ed è uno dei più conosciuti al pubblico dei non "addetti ai lavori" per la sua graziosa forma e per la simpatia che desta con il caratteristico ciuffo che deve possedere uno dei due soggetti della nostra coppia. Pubblichiamo volentieri le foto dei soggetti di Sergio, alcune di queste sono apparse anche sulla rivista della FOI, Italia Ornitologica, a riprova che nel suo pur piccolo allevamento ha raggiunto un buon livello qualitativo imponendosi anche in diverse manifestazioni locali e non. Dal suo racconto si potranno senz'altro trovare degli ottimi spunti per migliorare le proprie conoscenze già acquisite o per avvicinarsi con maggiori informazioni all'allevamento di questa razza: IL GLOSTER.



Sergio Valli
IL MIO PRIMO GLOSTER
Alcuni anni or sono, nel giorno del suo compleanno, fu regalato a mio figlio Francesco un canarino in una graziosa gabbietta. Un canarino così non l’avevo mai visto; aveva un curioso ciuffo sul capo e presentava un colore di fondo verde erba con piccole striature nere per tutta la lunghezza del corpo. Chiesi al donatore dove avesse acquistato quel soggetto e se sapeva a quale razza appartenesse. Il canarino era stato acquistato ad una fiera e non se ne conosceva la razza.

Così “Cip” – nome scelto all’unanimità dalla famiglia, fece il suo ingresso nella nostra casa, il primo volatile in assoluto, trattato come un vero e gradito ospite. Ma per capire che “tipo” di ospite avevo accolto in casa, ed anche per rispondere alle domande di chi, incuriosito, veniva a trovarmi, pensai che era forse il caso di documentarmi. Perciò alla prima occasione acquistai in una bancarella un libricino; più che un vero e proprio trattato era una dispensa contenente le nozioni basilari per gestire un allevamento di canarini dal quale appresi, poiché erano illustrati anche i disegni degli standard di varie razze, che il mio coinquilino era un Gloster (una razza inglese) nella forma “Corona” mentre dal suo canto, a volte ossessivo, avevo già, da tempo, compreso che era un maschio!!. Il secondo passo fu quello di verificare se nella zona fossero presenti allevatori di Gloster per acquistare una femmina nella forma “ Consort” ed iniziare così ad allevare questi volatili che mi incuriosivano. Fui fortunato perché conobbi l’amico Patrizio Garuti, allevatore già affermato in Ancona e con alle spalle numerosi successi alle mostre nazionali, che mi cedette una bella femmina ardesia alla quale demmo, immediatamente, il nome di Dasy. Non sto qui a dilungarmi sull’andamento di questa mia esperienza che, specialmente all’inizio, ha conosciuto più sconfitte che successi. Tanti sono stati gli errori che ho commesso e, a volte, ripetuto, finché non ho, finalmente,  capito che era il caso di farmi una vera e propria cultura sul Gloster. Il primo passo fu quindi quello di iscrivermi all’Associazione Ornitologica Anconetana dove ebbi modo di conoscere tanti amici, tra tutti Giordano Marchini – il segretario -  che furono prodighi, e lo sono tutt’ora, di consigli ed incoraggiamenti. Con questi amici, ed in particolare con quelli che allevavano da tempo il Gloster, iniziai a visitare le mostre più importanti in Italia; per prima Faenza poi Bologna ed infine la più importante per gli allevatori: Reggio Emilia. Compresi solo allora di aver commesso l’errore in cui incorrono i principianti e cioè che avevo iniziato ad allevare una razza di canarini della quale non conoscevo nulla; persino a quale categoria appartenesse. Pensate che non sapevo neanche che cosa significasse la sigla CFPL. Decisi allora di correre ai ripari, azzerare tutto e ricominciare tutto da capo come avrei dovuto fare fin dall’inizio di questa “avventura”. Alle mostre approfittai  della presenza degli stand della FOI e di case editrici specializzate per acquistare i primi veri libri quali “Criteri di giudizio dei canarini di forma e posizione lisci” edito dalla Commissione Tecnica Nazionale CFPL della FOI e, successivamente, “Canarini: Cinque Magnifiche Razze Inglesi” scritto da G. De Baseggio. Li divorai letteralmente e, poiché il De Baseggio nella sua opera citava un altro libro “Campioni e Razzatori” non trovai pace finché non riuscii ad acquistarlo tramite un annuncio sul link “Portobello” della FOI.. Ancora oggi conservo tutto quello che viene pubblicato sulla nostra rivista “Italia Ornitologica” in merito al Gloster. E’ passato qualche anno e, facilitato anche dal fatto che, essendo in pensione, ho molto più tempo da dedicare allo studio ed alla cura dei miei “amici”alati, credo di aver acquisito sufficienti conoscenze. Dico sufficienti perché, ancora, ho molte lacune in materia di genetica  e una non perfetta conoscenza dei diversi tipi di piume e quali siano i migliori accoppiamenti. Nel corso delle mostre ho avuto modo di vedere i migliori soggetti, conoscere i migliori allevatori di Gloster, dal Veneto alla Sicilia - con alcuni di questi ho fatto anche degli scambi – i migliori allevatori delle categorie dei “brinati” e degli “intensi”, dei verdi e dei cinnamon – allevatori che hanno nel medagliere, appeso in bella vista nelle stanze d’allevamento, trofei di campionati italiani e persino mondiali ma ho conosciuto anche quelli che, pur avendo ottimi soggetti, non partecipano mai alle competizioni. Dalla mia esperienza diretta ho concluso che il Gloster è un canarino dalla buona diffusione. Nelle principali mostre nazionali, ma anche in quella che allestisce l’Associazione Ornitologica Anconetana, ho notato, ogni anno, un aumento dei soggetti esposti e standard sempre migliori. Ciò significa che sempre più appassionati si cimentano nell’allevamento di questa razza. Un neofita che vuole iniziare deve però fare attenzione perché non è detto che l’allevatore che vince alle principali mostre voglia mettere a disposizione, per altri – possibili - “avversari”, i suoi soggetti migliori. Si possono trovare bei soggetti anche da piccoli allevatori che curano con passione il proprio allevamento. La tranquillità di questo volatile, il fatto che le femmine sono delle ottime nutrici e balie e che il maschio il più delle volte aiuta la femmina nella crescita della prole, unita alla simpatia che suscita nel pubblico il fattore “ciuffo”, hanno contribuito alla sua diffusione. Ricordo ancora lo stupore ed il sorriso di mia moglie (che detestava animali in casa) quando vide per la prima volta “Cip”.




La scelta dei soggetti:

Se si intende iniziare l’esperienza con il Gloster occorre innanzi tutto acquistare ottimi soggetti e, pertanto, affidarsi, preferibilmente ad allevatori conosciuti che siano in grado di dimostrare la “storia” del soggetto e dei suoi parentali. A questo proposito va ricordato che ogni allevatore deve tenere un registro dove andranno indicate le coppie, caratteristiche, colore, rispettivi numeri del codice RNA ( Registro Nazionale Allevatori), numero e caratteristiche della prole ecc. Se non si conoscono i parentali dei soggetti acquistati si rischia di portare in allevamento bei soggetti ma con tare ereditate dai genitori, nonni ecc.

Io, personalmente, ho riprodotto in Word dei prospetti che riportano i dati di cui sopra e che mi consentono, una volta inseriti in una raccolta, di avere sott’occhio tutta la genealogia dei miei soggetti.  

Ricordarsi inoltre di accoppiare migliore x migliore. Alcuni allevatori ritengono, erroneamente che i difetti di un soggetto si compensano con i pregi dell’altro nello stesso carattere. Raramente questo è vero./p>

I maggiori esperti nel settore consigliano di partire acquisendo un “trio” composto da un maschio e due femmine in modo da costituire due linee parallele che, allevando in consanguineità, possano portare ad un ceppo proprio che consenta di non acquistare più soggetti da altri allevatori se non in caso di “ rinsanguamento ”.

Ritengo che sia molto difficile che un maschio riesca, per 4 anni (tanto è il periodo necessario per completare la consanguineità) a coprire 2 femmine ogni anno con la dovuta energia.

Io allevo in consanguineità  partendo da una coppia che resta insieme per quasi tutto l’anno, escluso il periodo della muta, ed accoppiando lo stesso maschio il 2° anno con la migliore figlia, il 3° con la migliore nipote fino ad ottenere al 4° anno un maschio che ha le stesse caratteristiche del padre. In quel momento un allevatore ha costituito un proprio “ceppo”. Avendo la possibilità di tenere un’altra linea ( ad es. una femmina che si accoppia con il migliore figlio), sarà possibile accoppiare il 4° anno due soggetti che daranno vita ad un proprio nuovo ceppo. Qui di seguito vi elenco le regole che i maggiori esperti indicano come basilari per ottenere un ceppo di alto livello genetico.

1^) Iniziare solo con soggetti di buona qualità acquistati presso un solo allevatore di fama che già applica la consanguineità;

2^)  Non effettuare più di due covate all’anno da ciascuna coppia;

3^) Robustezza, vigoria, fertilità, salute, debbono sempre essere accompagnate alla bellezza estetica dei riproduttori;

4^) Vendere sempre i soggetti che hanno partecipato alle mostre, evitando che eventuali germi patogeni, che hanno contagiato il volatile durante l’esposizione, possano contagiare l’allevamento – considerate che in allevamento avete sempre i “razzatori” (cioè i genitori);

5^) Il “trio” acquistato deve essere costituito da un maschio di ottime qualità, ma che in particolare sia eccellente nel colore, qualità del piumaggio, nel portamento e nella taglia.



A tale proposito va ricordato quanto segue:

Le caratteristiche prevalentemente ereditate dal MASCHIO sono: Taglia - Colore - Qualità piumaggio - portamento

Le caratteristiche prevalentemente ereditate dalla FEMMINA sono: Tipo - Testa - Forma - Costituzione

6^)  Tenere il numero di volatili direttamente proporzionato al tempo che l’allevatore può dedicare loro ed allo spazio del locale ( ideale non più di un volatile ogni metro cubo d’aria del locale) meglio se la quantità d’aria è maggiore;span>

7^)  Impostare l’allevamento in modo da allevare per parecchi anni senza mai acquistare un soggetto “esterno”. Ogni nuovo acquisto può portare sorprese negative;

8^)  Solo applicando correttamente il metodo consanguineo è possibile dar vita ad un ceppo di alto pregio;

9^)  La consanguineità  non è la causa diretta delle situazioni negative ma l’unico mezzo capace di separare i soggetti tarati da quelli sani;

10^)  Accoppiare esclusivamente i soggetti sani, fertili, vigorosi, dal bel piumaggio, il più possibile simili allo standard ideale;

11^)  Meglio utilizzare riproduttori in numero ridotto ma che manifestano tutte le qualità della regola precedente piuttosto che un gran numero con la speranza che nasca un soggetto di valore;

12^)  La consanguineità tende a raggruppare insieme i geni positivi simili; ciò produce purezza per i caratteri selezionati, che assumono una “dominanza” nel ceppo.

 


 

Condizioni necessarie per un corretto allevamento: 

Innanzi tutto è stato constatato che per avere un duraturo successo nell’allevamento è indispensabile che i fattori “ ambiente”, “patrimonio ereditario” e “alimentazione” siano in perfetto equilibrio tra loro: ossia i tre aspetti devono essere curati al meglio dato che se anche uno solo è deficitario non è possibile ottenere risultati soddisfacenti. 

Ambiente (temperatura, temperatura, luce, spazio, igiene, esposizione, ecc.), alloggi, gabbie e voliere), Pulizie accurate, disinfezione (contro batteri, virus  ecc.), disinfestazioni periodiche (contro acari, pidocchi, insetti, roditori) sono indispensabili per ottenere buoni risultati.

Nel mio caso disinfetto posatoi, beverini e mangiatoie immergendoli in acqua dove ho versato Steramina G. e disinfesto spruzzando abbondantemente una miscela di acqua e Foractil liquido.



Il fattore alimentazione incide per il 45% sul risultato finale ed è indispensabile, pertanto, che i volatili siano correttamente alimentati tutto l’anno.

Gli alimenti che normalmente forniamo ai nostri soggetti contengono, in percentuali variabili, i seguenti componenti chimici dei quali dobbiamo tenere conto quando intendiamo fornire pastoncini fatti in casa: Proteine (formate dalla combinazione di Aminoacidi), Carboidrati, Grassi, Vitamine, Minerali e loro Sali, Acqua (potabile, fresca, leggera), Enzimi. Tutti questi componenti debbono essere somministrati in dosi corrette e bilanciate, adatte ai vari periodi dell’anno ed in quantitativi tali da non provocare eccessivo ingrassamento e nemmeno dimagrimenti.

Io allevo i miei Gloster all’aperto e, mentre nel periodo dello svezzamento utilizzo il misto “Competition” della Versele Laga, miscela a 4 semi che è composta per l’82% di scagliola, 12% di niger, 3% di niger e 3% di canapa, nel periodo invernale, seguendo i dettami degli articoli del Dott. Catania  che ho letto sulla nostra rivista Italia Ornitologica, preparo personalmente un misto diverso. Riduco la scagliola al 50%, porto al 35% una miscela di semi neri che comprende in varie percentuali niger, lino, canapa e ravizzone e completo con un 15% composto da miglio, panico ed avena. Fornisco il misto in quantità sufficiente  per uno/due giorni per evitare sprechi e mantenere nelle mangiatoie semi freschi (anche se qualche allevatore asserisce che così facendo i volatili consumano solo i semi neri di cui sono ghiotti). Non faccio mai mancare, a seconda del periodo, cicorietta, cavolo verza, spinaci che lavo accuratamente ed asciugo prima di somministrare; nel periodo estivo si trova facilmente anche il tarassaco e la romice. Quando non trovo verdura fresca somministro semi condizionati. Cambio l’acqua dei beverini ogni giorno e saltuariamente, aggiungo  ½ spicchio d’aglio. L’osso di seppia è presente tutto l’anno mentre spicchi di mela sono serviti almeno due volte la settimana. Nelle linguette metto, all’occorrenza (quando le feci sono morbide) carbone vegetale, semi di Fonio Paddy. Poi  Ghia, Sali minerali e Transivit della Ravasi (olio di fegato di merluzzo in polvere) che somministroprima dell’inizio delle cove per almeno 20 giorni.

A febbraio inizio la preparazione (da non confondere con il trattamento pre-cova che va effettuato, soltanto nel caso di mortalità embrionali od altro verificatasi nell’anno precedente, sotto il controllo di un veterinario qualificato) dei riproduttori che ho provveduto ad accoppiare in una batteria di gabbie da cm. 45 della Borgovit. Per le analisi necessarie in caso di mortalità embrionale mi avvalgo della disponibilità del Dott. Gianluca Todisco dell’Università di Teramo, veterinario e componente la Commissione Tecnica Nazionale CFPL, anche lui allevatore, tra l’altro, di Gloster .

Seguo da anni uno schema ideato da De Baseggio e riportato nel volume “Campioni e Razzatori”, che non mi ha deluso, ho adottato ed è così ripartito:

Dal 1° al 5° giorno compreso: tutti i giorni, al mattino, una soluzione fresca di 6 gocce di ottimo complesso vitaminico in 70/80 cc. di acqua; uso BK della Ornitalia.

Dal 6° al 10° giorno: acqua pura.

Dall’ 11° al 15° giorno: un complesso di vitamine oppure Mutastres della Chemi-Vit; dosi: 8 gocce in 100 cc di bevanda. 

Dal 16° al 20°  giorno: acqua pura.

Dal 21° al 23° giorno: vitamine A-D3-E.: utilizzo Lisovit  della Ornitalia.

Dal 24° al 28° giorno: complesso vitaminico (+ sali minerali in un bicchierino od una linguetta + transivit).

A marzo per i canarini dal piumaggio abbondante e lungo come i Gloster, arriva il momento di sfoltire la zona della cloaca sia nel maschio che nella femmina facendo attenzione a non tagliare le piume “guida” che si trovano attorno alla cloaca. Questo perché le piume guida facilitano l’accoppiamento e se venissero tagliate potrebbero rendere lo stesso doloroso (impedendo la fecondazione)  ed accelerare la muta. Oltre a sfoltire le piume  procedo al taglio delle unghie (se lunghe) e della punta del becco (se una parte sopravanza l’altra e crea difficoltà nell’alimentazione). 

La preparazione del nido:

Tradizione vuole che il 19 marzo, San Giuseppe sia l’inizio della fase riproduttiva. Molti allevatori non rispettano questa tradizione sia perché interessati alla quantità dei nuovi nati ed anche perché allevano al chiuso con  apparecchiature che regolano artificialmente i periodi di luce. Chi invece vuole rispettare il ciclo naturale si discosta di poco da questo periodo. Allevando all’aperto, come faccio io, è  preferibile ritardare il momento se la temperatura esterna è ancora rigida.

Io inserisco il nido nella gabbia  rispettando il  periodo e fornisco alla femmina inizialmente pochi sfilacci di canapa perché la canarina è solita sprecarlo. Fornisco poi materiale nella giusta quantità solo quando la femmina dimostra di essere veramente intenzionata a costruire il nido. Dopo qualche giorno, a volte anche 10, dalla definitiva preparazione del nido,  la canarina depone le uova. Di solito da tre a cinque , ma non mancano le eccezioni. La deposizione di un solo uovo così come un nido approssimativo sono sintomo di scarsa salute.

Per evitare che i piccoli nascano a distanza di un giorno l’uno dall’altro con il rischio che l’ultimo, più piccolo, muoia schiacciato, sostituisco le uova deposte con uova finte (in commercio presso qualsiasi negozio di animali) fino al terzo uovo. Le uova vere le conservo in un contenitore imbottito di cotone e rivoltate ogni giorno, utilizzando un cucchiaino da caffè.  Il quarto giorno rimetto le uova vere nel nido. Dopo la deposizione segue la cova che dura mediamente 13/15 giorni; durante questo periodo sconsiglio la somministrazione di verdure preferendo integrare l’alimentazione con della frutta. Riprendo la somministrazione delle verdure solo dopo la schiusa. In questi giorni inizio a fornire alla coppia un pastoncino fatto a mano consigliatomi dall’amico  Giordano Marchini, in modo che inizino ad abituarsi, che descriverò di seguito Il 6° giorno di cova effettuo la “speratura”, operazione che  consente di capire se le uova sono feconde e che consiste nel prendere delicatamente ciascun uovo tra pollice ed indice ed osservarlo contro una sorgente di luce od una apposita piccola torcia che si trova in commercio. Le uova fecondate presentano una omogenea opacità mentre quelle non fecondate appaiono chiare, trasparenti, senza aloni scuri. Queste ultime devono essere tolte dopo aver effettuato un ulteriore controllo dopo qualche giorno. Mi è accaduto, infatti,  che uova apparse non fecondate il 6° giorno presentassero invece le caratteristiche opacità all’8°.  Accennavo al pastoncino che preparo tutte le mattine a mano (nella quantità giornaliera)  e che somministro tre/quattro volte nel corso della giornata. Con il pastoncino ritengo di fornire tutti i componenti chimici già trattati. Così per 100 gr. di prodotto impiego pastoncino morbido, pane grattugiato, cus cus fatto lievitare con acqua bollente, pisellini scongelati nella stessa acqua e poi schiacciati con una forchetta, il tuorlo di un uovo fatto bollire per 20 minuti (dall’inizio della bollitura) per eliminare eventuali salmonelle, anch’esso schiacciato, spirulina (un antibiotico naturale), 5 gr. di Amino-Start della Ornitalia e 3 gr. di polline in grani sempre della Ornitalia. Al tutto aggiungo semi che, con un procedimento lungo 96 ore, ho fatto germinare e preparato a parte. Tutta questa  procedura  è stata confortata dal parere positivo del Dott. Todisco. Somministro il tutto in contenitori che lavo, disinfetto ed alterno ogni giorno.

Alla fine della cova i genitori sono già in grado di alimentare con questo composto i piccoli nati.

L’esperienza ed i consigli di esperti in nutrizione di  nidiacei mi hanno portato a considerare che minore è il tempo che i piccoli restano nel nido e quindi dall’involo, migliori saranno le condizioni generali del canarino,sarà migliore e più breve anche la muta che verrà affrontata senza problemi. 

Da alcuni testi ho potuto rilevare che i più famosi allevatori inglesi di Glostr somministrano alle coppie nei primi giorni dalla schiusa delle uova addirittura carne di manzo macinata. Questo procedimento aumenta notevolmente la percentuale delle proteine animali. Avevo sempre sentito parlare di percentuali proteiche intorno al 22%  mentre mi è stato consigliato di aumentare tale percentuale anche fino al 28% per i primi 6/8 giorni. Ho così raccolto i suggerimenti e dal primo giorno di schiusa aggiungo al pastoncino che preparo giornalmente 10 gr. di Protein 90 della Ornitalia (prodotto in polvere contenente proteine animali) o, in alternativa, il bianco dello stesso uovo lessato. Negli anni precedenti riscontravo involi dei piccoli verso il 20/22° giorno, oggi i piccoli escono dal nido al 15/17° giorno; ho sentito altri allevatori della mia associazione che hanno ottenuto involi addirittura al 13° giorno, proprio come avviene in natura. I piccoli Gloster vanno inanellati il 6° giorno di vita utilizzando gli anelli inamovibili in alluminio anodizzato (ora colorati) forniti dalla FOI e che recano i dati essenziali che consentono di risalire all’anno di nascita, all’RNA dell’ allevatore  ed al numero progressivo assegnato al canarino. Io uso una goccia d’olio per facilitare lo scorrimento dell’anellino sulle tre dita anteriori della zampina e sul dito posteriore che sposto all’indietro.  Per esperienza consiglio di controllare i nidiacei per altri due giorni per verificare che i genitori non abbiano tolto e gettato nel fondo della gabbia o in una mangiatoia  gli anellini; in questo caso l’operazione va ripetuta con maggiore delicatezza della prima volta perché la zampina sarà cresciuta. Se l’anellino non si infila vi raccomando di non forzare, rischiereste di spezzare o amputare qualche dito. Meglio un canarino senza anellino che un piccolo invalido.  Dopo due settimane circa dalla schiusa la maggior parte delle femmine non rimane più nel nido a covare i piccoli, neppure di notte.  Dopo quattro settimane i piccoli non hanno più bisogno di essere imbeccati dai genitori ed iniziano ad alimentarsi da soli. E’ il momento di somministrare verdura e frutta. Al termine della quinta settimana hanno già iniziato a nutrirsi della miscela di semi e possono essere separati dai genitori. Avendo la possibilità andrebbero alloggiati in volierette o gabbie da ml. 1,20 per consentire loro di irrobustire le ali; a tale proposito collocare i posatoi  alle estremità per permettere un buon esercizio del volo. A volte la femmina, stimolata dal maschio, dimostra l’intenzione di effettuare un’altra deposizione mentre ha ancora i piccoli che rischiano di diventare i fornitori di piume per il nuovo nido. E’ bene, in questo caso inserire un secondo nido e fornire abbondante materiale. Se nonostante questo si riscontra che la femmina tende a strappare le penne ai piccoli si può collocare un divisorio tra i piccoli e gli adulti i quali continueranno ad imbeccarli attraverso le sbarre. Gli allevatori che desiderano dar vita ad un ceppo di alto livello qualitativo sanno che è bene evitare la terza covata. Tuttavia molte femmine sono spinte dagli ormoni ad effettuare una terza covata; questa deve essere evitata se si desidera mantenere una femmina in forze per produrre ottimi soggetti nella stagione successiva.  

Per interrompere le cove io agisco in questi modi:

1°) Lascio deporre le uova della terza covata alla femmina e permetto di covarle per 3-4 giorni dopodiché tolgo il nido;  lascio la femmina da sola (senza maschio) per un paio di giorni ed infine la metto in una gabbia da 60 cm. con altre femmine.

2°) Oppure faccio sparire il  nido ed il  materiale da nido, allontano il maschio e cerco di oscurare la gabbia.

3°) Si può anche ridurre gradualmente la somministrazione del pastoncino e dei semi oleosi (neri) fino a toglierli del tutto ma non sempre si ottengono risultati apprezzabili.

La muta:

Nel corso dell’anno il canarino cambia le piume. Il fenomeno della muta del piumaggio è molto complesso e della massimo importanza dato che dallo svolgimento “positivo” o “negativo” della stessa dipendono molti aspetti della vita del volatile ed in particolare il grado di fertilità della successiva stagione delle cove, il grado di salute, la vivacità e la vigoria, il portamento e posizione ed infine l’aspetto del piumaggio.

La muta delle piume è un fenomeno essenzialmente ormonale, al diminuire delle ore di luce (fine luglio-agosto) e dell’intensità luminosa, i maschi riducono l’attività del canto e le femmine si disinteressano dei piccoli che vengono mal nutriti.

Nei giovani la muta inizia verso le 7-10 settimane di vita: essi subiscono una muta “parziale” dato che perdono tutte le piume eccetto le remiganti (ali) e le timoniere (coda). Negli adulti si verifica invece la muta “totale”, durante la quale tutte le penne del corpo vengono rinnovate.

Tutti i soggetti in muta vanno alloggiati in volierette o gabbioni non affollati, per evitare il fenomeno della “pica” (strappo delle piume) e del cannibalismo (strappo delle piume che vengono mangiate con lembi di pelle). Per evitare ciò, oltre allo spazio, vanno appesi al soffitto della gabbia degli sfilacci che distraggono i canarini con il gioco.

Per quanto riguarda i nostri Gloster, l’esperienza mi ha suggerito di dividere i corona dai consort per evitare che questi ultimi, incuriositi  dal ciuffo, strappino le penne delle testa. Inoltre un buon corona, da destinare alle mostre,  andrebbe invece alloggiato in una gabbia da solo e seguito particolarmente.

In questo periodo va prestata particolare attenzione anche all’alimentazione che deve essere il più variata possibile e ricca di frutta e verdure – ben lavate ed asciugate (che concorrono anche ad una buona colorazione del piumaggio)  nonché lieviti vivi. Uso Levisan della Ornitalia (lievito di birra) che aggiungo nel pastoncino. Durante la muta le vitamine adatte sono : A, B2,. B6,B12, H,D3, E, PP, K. da somministrare 3 volte alla settimana meglio se nel pastoncino. Sono inoltre indispensabili integratori come gli aminoacidi solforati metionina, cistina e lisina che favoriscono la crescita della piume.

Preparazione alle mostre:

Il Gloster è un canarino di forma ed i buoni soggetti non abbisognano di un lungo allenamento alla gabbia da mostra essendo tra l’altro molto tranquilli. Ogni allevatore di Gloster dovrebbe tenere una gabbia d’allenamento simile a quella da mostra. Se ne può utilizzare una di quelle di plastica opportunamente adattata in modo che possa essere agganciata (sportello contro sportello) alla batteria di gabbie. Dovrà essere dotata di beverino e di mangiatoia con semi e, per invogliare i  piccoli Gloster sarà utile inserire qualche leccornia (verdura o mela).  Quando i  giovani avranno cominciato ad entrare ed uscire dalla gabbia, come fosse un gioco, allora la gabbia da mostra può essere staccata con dentro un giovane che viene lasciato in essa in tempi sempre maggiori, giorno dopo giorno (10 minuti i primi giorni; 15 minuti; poi 20 minuti e via dicendo fino ad un massimo di un’ora al giorno).

Se l’allevatore può permetterselo, è bene che trascorra il maggior tempo possibile nella stanza di allevamento con i giovani in “addestramento”: ciò li abituerà maggiormente alla figura umana, senza spaventarsi, a tutto vantaggio del punteggio finale davanti al giudice. Quando siete di fronte ai vostri piccoli amici evitate sempre movimenti bruschi e di sbattere gli sportellini delle gabbie e vedrete, come succede a me, che le femmine non si allontaneranno dal nido in vostra presenza o quando trafficate con beverini e mangiatorie.


Trasporto dei canarini: 

Sempre maggiore è l’attenzione prestata alle modalità di trasporto dei volatili che vengono “accompagnati” alle mostre. Nuove norme prevedono che la movimentazione dei nostri canarini avvenga nelle migliori condizioni possibili; pertanto una cura particolare va osservata nell’acquisto dei “trasportini”. Questi devono consentire ai volatili, specialmente per lunghi tragitti, di alimentarsi ed abbeverarsi. A tale proposito si possono trovare in commercio, od acquistare alle mostre,  prodotti che rispondono a questi criteri.

Recentemente la FOI ha interessato i presidenti dei Raggruppamenti a tenere corsi di aggiornamento per la creazione della figura del “Trasportatore” colui cioè che sarà ufficialmente incaricato di raccogliere e movimentare i volatili destinati alle varie mostre nazionali ed internazionali nonché al Campionato Italiano ed a quello Mondiale.  

Notizie Storiche del  Gloster:

Come ho scritto all’inizio, grazie alle mie ricerche, ho raccolto anche notizie storiche sulla “nascita” del Gloster  grazie alla passione di una signora inglese; la Sig.ra L. Rogerson  di Cheltenham, nella contea di Gloucestershire, amante delle cose miniaturizzate, che nel 1918 pensò di dare vita ad un piccolo canarino. Iniziò accoppiando dei piccoli canarini Harzer con i più piccoli canarini Crest che trovò sul mercato. Nel 1920 ai più piccoli esemplari ciuffati accoppiò piccoli Border. Ottenne, abbastanza facilmente la lunghezza di cm. 12, 5 ma riuscì con fatica a raggiungere i cm. 11,43. Li si fermò perchè, malgrado gli sforzi, non raggiunse l’obbiettivo che si era prefissata di cm. 11. Uno dei più quotati allevatori e giudici inglesi il Sig. A.W.Smith di Londra si entusiasmò così tanto che li chiamò “ Gloster Fancy Canary” e successivamente, nel 1925 Smith denominò la nuova razza Gloster nelle due forme: Gloster Corona (con il ciuffo) e Gloster Consort (testa liscia). Smith provvide anche a stilare lo “Standard di eccellenza” e il disegno “Modello di perfezione”.

Caratteristiche essenziali del Gloster dettate da Smith



Taglia:  la più piccola è la migliore. Non deve eccedere i cm 11,43.
Ciuffo:  rotondo, regolare, si deve dipartire uniformemente da un centro ben definito.
Testa liscia: rotonda, con sopraccigli, netta. Il becco più piccolo possibile.
Tipo e qualità: Il soggetto riproduttore non deve avere un corpo troppo pieno e rotondo ma il piumaggio eccellente. Invece il “tipo da mostra” deve avere un corpo compatto, pieno ed arrotondato.
Zampe e Corpo:  Zampe sottili, di media lunghezza, con “coscia” appena visibile. devono essere proporzionate ed innestate al corpo a 2/3 della linea testa-punta della coda.Il dorso deve essere leggermente arrotondato. Molto importante la posizione delle ali esse devono essere aderenti al corpo con le punte che si toccano alla base della coda.
Coda:

Deve formare una linea diritta con una base stretta e penne ben serrate (un difetto è la coda a forma di rondine).

Collo:

Il collo deve essere pieno e corto.

Piumaggio: E’ la caratteristica più importante del Gloster perché influisce anche sulle altre caratteristiche e condiziona il punteggio in occasione delle mostre.


 Valutazione delle singole caratteristiche dello standard 

Becco:

 Piccolo e ben conformato, proporzionato alle dimensioni della testa.

Testa del “Corona”:  Il ciuffo deve essere rotondo, omogene, con piume che si dipartono uniformemente a raggiera da un centro ben definito. Devono ripiegarsi verso il basso senza coprire l’occhio. Se si pone il soggetto nella gabbia da mostra e lo si porta a livello dell’occhio umano, la metà inferiore dell’occhio deve essere ben vicibile. Se si osserva la testa di lato o dall’alto la punte del becco deve sporgere in avanti , oltre il margine anteriore del ciuffo..
Testa del “Consort”:

  La testa del “Consort” deve essere rotonda, da qualsiasi parte la si osservi. Questo vale senz’altro per i campioni da mostra, mentre si ritiene che per ottenere degli ottimi ciuffati la testa del Consort debba essere leggermente piatta. Le sopracciglia devono essere ben pronunciate e terminano fondendosi con i lati della testa. Non devono mai essere eccessivi e non devono impedire la visibilità dell’occhio.

Collo:  Il collo deve essere pieno, corto, robusto, con attacco testa-corpo, visto di lato, poco percettibile. Deve congiungersi armoniosamente con la base della testa, col petto, col dorso e con la parte anteriore del corpo.
Corpo: Per corpo si intende la parte del soggetto esclusi: testa, collo, gambe, zampe e coda. Il corpo del Gloster dovrebbe essere corto e rotondo.
Coda: La coda deve essere in linea con il corpo, corta, ben sostenute e piena alla base e stretta. Una coda corta accentua l’impressione di rotondità e compattezza del corpo. Le penne ben strette devono dare una forma simile al cannello di una pipa.
Piumaggio: E’ una voce importantissima, dalla quale dipendono tutte le caratteristiche estetiche del soggetto. Il piumaggio deve essere omogeneo, composto, di colore naturale, di qualità fine, aderente, compatto, folto, tendenzialmente corto. Nel “corona” le piume devono essere più lunghe che nei “consort”; questo facilita la giusta lunghezza del “ciuffo”. Un piumaggio troppo lungo comporta molti difetti: piumaggio scomposto, rottura della omogeneità delle forme, cornetti, ali e coda lunghi. Le ali tendono a fare incrociare le punte. Normalmente per avere un buon piumaggio, della giusta lunghezza e buona tessitura si effettua l’accoppiamento intensivo x brinato. L’accoppiamento brinato x brinato è utilizzato per ottenere un buon volume nel piumaggio ma se non si adoperano soggetti provvisti anche di un buon colore si otterranno soggetti dai colori sempre più “slavati” – in giro si vedono dei “verdi” che sono diventati “marroni”.Inoltre  così facendo si facilita la comparsa dei “lumps” o cisti delle piume. La piuma nuova non riesce a forare la pelle e cresce al di sotto. Canarini che manifestano il “lumps” vanno scartati dall’allevamento perché il difetto si trasmette alla prole. E’ sconsigliato e l’accoppiamento intenso x intenso anche se alcuni allevatori lo praticano.
Portamento: Il Gloster è un canarino di Forma e Posizione Liscio e, come tale il suo asse longitudinale del corpo deve formare un angolo di 45° con la linea orizzontale. Il volatile deve muoversi nella gabbia da mostra da un posatoio all’altro in modo vivace ed agile  e deve restare calmo anche se la gabbia da mostra viene manipolata e sollevata all’altezza degli occhi del giudice. Un canarino che si agita e dimostra paura o ansia  viene notevolmente penalizzato.
Gambe e piedi: Lo standard indica gambe di media lunghezza, esente da difetti. I piedi abbiano dita regolari, integre, con tutte le unghie, lisci e privi di difetti. La mancanza di un dito o dell’unghia porta l’esclusione del soggetto.
Taglia:  Lo standard inglese non precisa la lunghezza, ma solo la frase “tendente al diminutivo” ( mentre lo standard O.M.J. / C.O.M. precisa una lunghezza di cm. 11,5 misurata dalla punta del becco a quella della coda). Purtroppo si tende a premiare soggetti con taglia eccessiva perché presentano “ciuffi” più abbondanti. Si sostiene invece che per valutare la giusta o errata lunghezza del Gloster bisogna osservarlo sottoponendolo alla “prova del posatoio”. Ossia, se il volatile si trova su uno dei due posatoi della gabbia da mostra con la coda rivolta  verso l’altro posatoio, in un soggetto di “lunghezza ideale” la punta della coda deve “stare all’interno o al massimo sfiorare il lato interno del posatoio opposto”  Ecco perché è molto importante che i due posatoi della gabbia ufficiale da mostra devono essere posti nella corretta posizione. A partire dal fil di ferro centrale, un posatoio deve essere incastrato nella terza barra ed egualmente si fa, dalla parte opposta, con l’altro posatoio; in tal modo, tra un posatoio e l’altro , si trovano 5 fili di ferro e 6 spazi intersbarra.
Condizioni: Presentare la gabbia (quella di tipo inglese utilizzata per le mostre specialistiche) ed un volatile “immacolati” può far guadagnare parecchi punti in questa voce. Il volatile deve avere piumaggio, becco, zampe ed anche l’anellino inamovibile ben puliti. Non deve spaventarsi davanti al giudice e muoversi correttamente mantenendo una posizione semi-eretta
Differenze sessuali: Come in tute le Razze, anche se questa “voce” non è presa in considerazione nello “standard” esist0no differenze sessuali tra femmine e maschi. In genere il maschio tende ad essere più grosso e più lungo della femmina ed è per questo che le femmine, se evidenziano un buon colore,  ed avendo una taglia più piccola ottengono punti maggiori nelle mostre. Alcuni allevatori distinguono le femmine dai maschi perché assumono sul posatoio un diverso atteggiamento rispetto a questi ultimi. Si tratta prevalentemente di una diversa angolatura nei confronti del posatoio. Il maschio ha un atteggiamento più eretto.






Vi assicuro che, quando avrete ben presente nella mente il disegno standard del Gloster, sarete in grado di riconoscere al primo colpo d’occhio, fin dal giorno dell’ingabbio,  i migliori soggetti di una mostra. Consiglio quindi di segnare il numero della gabbia e confrontate il giudizio dei giudici con il vostro. Quanto più i dati saranno simili tanto più dimostrerete di aver ben chiaro quale è il vostro obbiettivo finale.

 I difetti del Gloster:

Sono difetti tutte quelle caratteristiche che si differenziano dallo “standard”e cioè:

1) ciuffo non centrato, poco sviluppato, non perfettamente tondo,ellittico;

2) assenza di sopraccigli o troppo abbondanti;

3) corpo smilzo, dorso inarcato, petto e ventre piatti;

4) spalle strette e coda a ventaglio;

5) Ali incrociate, cadenti e lunghe tali da superare l’attaccature della coda;

6) testa piccola.

Il Colore nel Gloster:

Il colore Verde è la combinazione tra eumelanina, feomelanina e lipocromo giallo; il colore di fondo è il giallo. La gradazione di colore passa dal verde scuro al verde pallido. Tuttavia, la giusta tonalità deve avvicinarsi il più possibile al “verde erba”; alle mostre é il colore di maggior successo. Alcuni allevatori affermano che il Gloster deve presentare sul dorso il colore verde dell’agrifoglio mentre il ventre deve avere il colore della parte sottostante della stessa foglia. L’accoppiamento verde x verde si può prolungare nel tempo. Però, nel caso in cui la gradualità del colore inizi a perdere la lucentezza è consigliabile accoppiare il Verde con Canarini gialli unicolori e/o pezzati e con il fattore Cinnamon (cannella).

Per ravvivare un ceppo di canarini composti prevalentemente da Verdi bisogna ritornare al classico accoppiamento intenso x brinato. Nella scelta della coppia è bene dare la preferenza ai canarini a fondo giallo, con ottimo lipocromo (energico, brillante e luminoso, come il giallo del limone). Quando osserviamo un canarino Verde unicolore e notiamo un a macchia sotto il mento di colore giallo forte e luminoso, abbiamo la garanzia che il colore di fondo è ottimo. Durante la muta dei Verdi è consigliabile un’alimentazione particolare che doni più luminosità al piumaggio e di conseguenza al colore. E’ utile servirsi di ciò che offre la natura , quindi borsa del pastore, centocchio, dente di leone e romice. Inoltre spinaci, cicoria, cavolo ecc. ricordando che sia le piante coltivate che quelle selvatiche vanno lavate accuratamente e fornite al momento del bisogno perfettamente asciutte.

Il colore Ardesia è sempre un nero. Come per il verde la sua combinazione deriva dalla eumelanina e feomelanina, ma a differenza del verde il colore di fondo è il bianco. I soggetti ricoperti di questo specifico colore esibiscono dei contorni più netti e definiti che, grazie alla sericità della piuma rendono i lineamenti più marcati. La luce del sole produce sull’ardesia l’effetto blu. Consigliato l’accoppiamento con l’ardesia quando si rende necessario ridurre un piumaggio troppo soffice e scomposto.



Consort Ardesia                          

Chi ha intenzione di introdurre nel proprio ceppo questo colore dovrà accoppiare un verde unicolore con un bianco puro; l’esito di quest’unione dà vita ad Ardesia pezzati che a loro volta andranno uniti con il Verde unicolore.

Il colore Cinnamon (o cannella) viene utilizzato per rinsanguare un ceppo di verdi nel quale il piumaggio ed il colore stanno perdendo la lucentezza e la compattezza. Questo colore evidenzia al massimo l’espressività delle marcature, vergature e striature che devono partire dal capo e continuare senza interruzione. Il Cinnamon è un colore recessivo e legato al sesso, che è trasmesso in forma recessiva ai figli maschi ( ciò significa che questo colore rimane nascosto, per ripresentarsi  successivamente nei loro figli) e in prima generazione in forma dominante alle figlie femmine. In pratica, un maschio Cinnamon accoppiato ad una femmina di qualsiasi colore, dà sempre femmine cinnamon e maschi portatori, vale a dire depositari dei geni per il colore cinnamon.

Il colore Fawn molto bello e raro è sempre un bruno, si distingue dal cinnamon perchè il colore di fondo che anziché giallo è bianco. Il fawn, meglio noto come bruno argento è un soggetto che mostra un piumaggio soffice, setoso e vellutato. Anche il fawn, come il cinnamon  ha carattere recessivo e legato al sesso.

Il colore Agata è uno degli ultimi nati, ma bei gloster già si vedono alle mostre anche se ancora non sempre siamo vicini agli standard di eccellenza. Il motivo principale è dovuto al particolare tipo di piumaggio dell’agata, in genere di tipo corto. Anche l’agata ha un comportamento recessivo legato al sesso come il cinnamon. Anche il disegno subisce delle differenze rispetto al nero, infatti le striature sono più sottili ma soprattutto non hanno la caratteristica forma a binario, ma viene definito a chicchi di riso. Le zampe ed il becco sono molto più chiare. Nell’insieme il canarino sembra avere il colore di fondo tendente al grigio.

Consort Agata                          

Il colore Isabella è l’ultimo nato e di canarini di questo colore se ne vedono molto pochi. Nasce dall’unione tra il cinnamon e l’agata. Dalla loro unione nasce un maschio verde “passpartou” il quale accoppiato ad una femmina cinnamon  darà l’isabella.

Schema di accoppiamento:

PROSPETTO DELLE RISULTANZE CROMATICHE DEI VARI ACCOPPIAMENTI

1

Maschio Cinnamon x Femmina Cinnamon

=

Maschi e Femmine Cinnamon

2

Maschio Cinnamon x Femmina Verde

=

Maschi: Verdi/Cinnamon

Femmine: Cinnamon

3

Maschio Verde x Femmina Cinnamon

=

Maschi: Verdi/Cinnamon

Femmine: Verdi

4

Maschio Verde/Cinnamon x Femmina Cinnamon

=

Maschi: Cinnamon

Verdi/Cinnamon

Femmine: Cinnamon – Verdi

5

Maschio Verde/Cinnamon x Femmina Verde

=

Maschi: Verde – Verdi/Cinnamon

Femmine: Cinnamon - Verdi


PROSPETTO DELLE RISULTANZE CROMATICHE DEI VARI ACCOPPIAMENTI

1

Maschio Agata x Femmina Agata

=

Maschi e Femmine Agata

2

Maschio Agata x Femmina Verde

=

Maschi: Verdi/Agata

Femmine: Agata

3

Maschio Verde x Femmina Agata

=

Maschi: Verdi/Agata

Femmine: Verdi

4

Maschio Verde/Agata x Femmina Agata

=

Maschi: Agata

Verdi/Agata

Femmine: Agata – Verdi

5

Maschio Verde/Agata x Femmina Verde

=

Maschi: Verde – Verdi/Agata

Femmine: Agata - Verdi


PROSPETTO DELLE RISULTANZE CROMATICHE DEI VARI ACCOPPIAMENTI

1

Maschio Cinnamon x Femmina Bianca

=

=

Maschi: Pezzati Gialli e Bianchi/Cinnamon

Femmine: Fawn - Cinnamon

2

Maschio Bianco/Cinnamon x Femmina Fawn

=

 

=

Maschi: Gialli/Cinnamon

Bianchi/Cinnamon

Femmine: Fawn - Cinnamon

3

Maschio Bianco/Cinnamon x Femmina Cinnamon

=

 

=

Maschi: Fawn - Cinnamon

Gialli/Cinnamon – Bianchi/Cinnamon

Femmine: Fawn -Cinnamon – Gialle - Bianche

4

Maschio Bianco/Cinnamon x Femmina Fawn

=

 

=

Maschi: Fawn – Cinnamon

Bianchi/Cinnamon

Femmine: Fawn - Cinnamon - Bianche


PROSPETTO DELLE RISULTANZE CROMATICHE DEI VARI ACCOPPIAMENTI

1

Maschio Fawn x Femmina Fawn

=

Maschi e Femmine Fawn

2

Maschio Fawn x Femmina Cinnamon

=

Maschi: Fawn - Cinnamon

Femmine: Fawn - Cinnamon

3

Maschio Cinnamon x Femmina Fawn

=

Maschi: Fawn - Cinnamon

Femmine: Fawn -Cinnamon


©  testo e foto di Sergio Valli  - Maggio 2010



 

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Ultimo aggiornamento webmaster: 22-07-13.