Articoli - CENTRO DI INANELLAMENTO
Stefano
Berluti Visita al Centro di Inanellamento sul Monte Brisighella del Parco San Bartolo di Pesaro |
Domenica 26 Aprile 2009, di buon' ora, ci siamo dati appuntamento: io, Maurizio ed Alessandro Ciriachi di fronte ad una fumante tazzina di caffè prima di partire alla volta di Pesaro, e più precisamente sul Monte Brisighella all’interno del Parco del San Bartolo, dove si trova la stazione di cattura ed inanellamento della provincia. Grazie anche all’interessamento di Alessandro Ciriachi, tenente della provinciale, che per tanti anni ha prestato servizio anche in questo centro, siamo riusciti ad ottenere il permesso per passare una mattinata insieme al Sig. Giusini, inanellatore del centro. La stazione di inanellamento si trova in una zona meravigliosa del parco, in cima ad un promontorio (Monte Brisighella) che permette l’avvistamento e l’eventuale cattura degli uccelli grazie alle reti che vengono alzate ogni mattina da inizio marzo e fino a giugno/luglio. Il centro è meta di tanti visitatori, sia scolaresche che studiosi che arrivano anche da fuori Italia fermandosi per alcuni giorni per l’osservazione. La mattina della nostra visita ad esempio, erano presenti dei ragazzi Francesi che si trovavano già lì da alcuni giorni coadiuvando il Giusini nella cattura degli uccelli, ed al contempo studiando il passaggio dei rapaci migratori. Dopo alcuni giorni ci dissero che sarebbe arrivata un'altra comitiva di ragazzi dall’Olanda, ed altri signori in visita dall’Emilia Romagna, insomma un bel sito per l’osservazione e lo studio sulla migrazione degli uccelli che richiama tante persone. Il promontorio del San Bartolo, è insieme a quello del Conero in Ancona, uno dei punti di passaggio più importanti di tutta l'Italia centrale per l’avifauna che migra dalle regioni di svernamento dell'Africa e del sud Italia diretti versi i siti di nidificazione del Nord ed Est Europa, in particolare ogni anno vengono effettuati dei veri e propri campi-scuola sulla migrazione dei rapaci, il San Bartolo è l'ultimo promontorio di un certo rilievo sulla costa adriatica per i migratori che provengono dall'Africa e dal Sud Italia e che sono diretti al Nord, pertanto risulta essere un nodo importante sia per quelle specie che migrano costeggiando la costa che per quelli che provengono dagli Appennini.
punto fisso osservazione rapaci sul Monte Castellaro (Parco San Bartolo)
vedi anche la pagina dedicata al: Campo di osservazione sulla migrazione dell’avifauna si riferisce alla campagna 2009, ma i volontari sono sempre ben accetti al Parco San Bartolo
L’inanellamento e la ricattura degli uccelli già anellati è una attività che ha finalità di studio a scopo scientifico, per gli ornitologi questa è una attività molto utile per comprendere i movimenti migratori delle varie specie. Infatti gli uccelli catturati tramite delle reti dette mist-net vengono marcati con anelli alla zampa e subito dopo rilasciati,
ma prima di essere rilasciati vengono trascritti su appositi registri i dati sull’uccello catturato, questi dati si riferiscono al numero dell’anello applicato, la specie, l’ora di cattura, il tipo di rete usata, l’età del soggetto, il sesso, la lunghezza della terza remigante, la quantità di grasso, il peso ed altri dati che all’occasione ed in base alla specie catturata si possono trascrivere sul registro.
Tutti questi dati, insieme al nome del rilevatore al luogo ed alla data, vengono inviati al centro di ricerca che li immetterà in una speciale banca dati mondiale che serve per scambiarsi i dati tra tutti gli studiosi. Quando si legge di uccelli ricatturati a miglia di kilometri di distanza dal primo sito di cattura è veramente affascinante pensando ai lunghi attraversamenti che effettuano per raggiungere le località di svernamento o di nidificazione. Se visitate il sito internet dell'Associazione di Studi Ornitologici (ARCA) di Senigallia (AN), potete leggere di alcuni di questi ritrovamenti, come ad esempio la storia di un' Anatra Marzaiola (Anas querquedula) contrassegnata con la sigla TE5909
Gli inanellatori sono persone competenti che svolgono in genere il loro compito per enti di ricerca o istituzioni, e le loro attività cono coordinate dall’I.S.P.R.A, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, queste persone, come il Sig. Giusini che svolge da tanti anni questa attività presso il Parco San Bartolo, oltre ad essere persone preparate in materia di ornitologia, devono essere in possesso di un particolare permesso, un patentino che può essere di diversi livelli in base alla quantità ed alla tipologia delle specie che si possono inanellare.
il sig. Giusini Umberto con un Assiolo circondato da una scolaresca in visita al centro (foto Parco San bartolo) La mattinata trascorsa nel centro è stata molto utile e "didattica" per noi del Team, Maurizio chiedeva informazioni sui metodi di cattura e sulle specie che venivano più frequentemente rilevate, purtroppo in quella mattinata gli uccellini catturati per la rilevazione non furono tanti, non c’era molto passaggio, l'aria era molto umida, però abbiamo appreso diverse informazioni utili come ad esempio i metodi di rilevamento delle specie, i tipi di trappole più indicati per catturare i rapaci, come i falchi di palude. Uno di questi ha sorvolato più volte, ma senza posarsi, la zona del centro dedicata all'osservazione e cattura dei grandi rapaci migratori, ma purtroppo la carcassa del povero storno posizionata per l'occasione aveva preso troppa pioggia il giorno precedente ed evidentemente non attirava più di tanto il rapace.
Nell'arco della mattinata
abbiamo fatto un paio di volte il giro di tutte
le reti posizionate, in media viene effettuato
un giro completo ogni ora, o anche meno in base
agli animali che si catturano. Gli uccellini che
vengono catturati, non subiscono alcun trauma
fisico, le reti possiedono delle speciali sacche
che raccolgono naturalmente gli uccelli che ci
vanno a sbattere contro, le reti posizionate nel
centro sono nella maggior parte dei casi del
tipo per uccelli di piccola taglia, ad esempio
un esemplare di frosone che anche se piccolo è
sicuramente un uccello molto robusto e potente,
si era impigliato in una rete ma è riuscito a
fuggire prima del nostro arrivo.
Le reti, nell'ultimo giro
della mattinata, vengono abbassate per essere
rialzate prima dell'alba del giorno successivo.
La mattina molto presto, prima dell'alba vengono
catturate, in questo periodo dell'anno, le
quaglie che migrano per rientrare nei loro
areali di nidificazione.
Il posto come dicevo è
spettacolare, è immerso nella natura
incontaminata del parco e alcuni tratti delle
reti sono praticamente a strapiombo sulla
falesia sopra il mare.
Un'esperienza emozionante
che, se ci sarà data la possibilità, vorremo
sicuramente ripetere nel futuro. Per tutti gli
allevatori "puri" di fauna indigena, per gli
amanti della natura, per chi la desidera
conoscere per poterla difendere, questo è un
posto da vedere.
Le varie fasi di
rilevamento dei dati di una Sterpazzolina
Adiacente alla tenda dove si trovano gli attrezzi del campo e le brandine per il riposo, è stato applicato, nell'ambito del Progetto Chirotteri del Parco San Bartolo, una BatBox per la riproduzione dei pipistrelli
Visita anche il sito del
Parco San Bartolo con le fotografie inerenti al
centro di inanellamento e le sue attività.
Stefano Berluti
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