Articoli - IL ROUL-ROUL
Francesco
Fattori pubblicato su Italia Ornitologica nel mese di Novembre 2003 - N° 11 |
Fin da bambino, quando lo vidi in un vecchio libro d’uccelli, mi affascinò subito questo magnifico rappresentante della famiglia dei Fasianidi. Sicuramente si tratta di una delle più appariscenti e rare specie di piccoli Fasianidi che noi allevatori possiamo possedere.
Il Roul-Roul
(nome scientifico Rollolus roulroul)
appartiene ad un genere a se stante, per via d’alcune
caratteristiche che lo rendono particolare.
In natura
abita in Indovina e nelle Isole della Sonda, ai margini delle
foreste vergini, in boscaglie meno fitte o rinate dopo incendi
delle foreste equatoriali. Come molti altri
Fasianidi, presenta
un dimorfismo sessuale ben evidente.
Il maschio è splendido: il colore
di fondo è un blu cobalto con dei riflessi verdi nel dorso, una
cresta di penne filiformi sovrasta il capo, preceduta da una
piccola fascia Bianca, ha cerchi perioculari rossi, la parte
inferiore del becco pure rossa, com’entrambe le zampe.
La femmina al contrario è verde
smeraldo con le ali e le copritrici alari color marrone
bruciato, testa color grigio piombo, piccoli cerchi perioculari
rossi e zampe rosse.
Quindi nel complesso la coppia
presenta colori ben assortiti e di gran fascino, in cui pure la
femmina ha una livrea gradevole al contrario di molte altre
specie di piccole Pernici e Quaglie.
Una caratteristica importante è
sicuramente la grand’altezza dei tarsi delle zampe, e la
robustezza delle stesse, ciò è dovuto all'adattamento al loro
ambiente d'origine, dove sono soliti razzolare nel folto
sottobosco alla ricerca del cibo.
Anche
il modo in cui lo fanno è singolare, perché a differenza degli
altri galliformi che sono soliti usare entrambe le zampe nel
razzolare, il Roul-Roul utilizza una sola zampa alla volta,
rendendolo quasi un gesto comico e strano.
La sua dieta è molto varia,
comprende insetti, molluschi, frutta caduta, bacche, piccoli
semi, insomma è un uccello onnivoro.
Il Roul-Roul è una specie
monogama e la coppia si apparta dal branco di simili, nella
stagione degli amori e la femmina costruisce un nido compatto
sferico, di solito sotto un arbusto.
Depone sei, al massimo otto uova,
che cova per 19 giorni, mentre il maschio rimane nei paraggi a
sorvegliare la compagna e il nido.
Sono ben sviluppati e sono
stimolati a beccare piccoli vermi ed insetti dai genitori che
glieli porgono dal becco con un pigolio d'incoraggiamento. Si
sviluppano in fretta e già dopo 10 giorni sono in grado di
svolazzare per mettersi al riparo dai pericoli.
Assumono la livrea degli adulti dopo circa due-tre mesi,
dopodiché o rimangono insieme ai genitori per formare un piccolo
gruppo familiare o si disperdono nei dintorni.
Esperienze
d’allevamento
Come premesso ho sempre fortemente
desiderato di possedere una coppia di Roul-Roul fin da ragazzo.
Sicuramente non è semplice venirne in possesso, soprattutto
perché è
poco
allevato e quindi di scarsa disponibilità sul mercato.
Il sogno si è
avverato nel novembre 2002, dove alla
mostra ornitologica Internazionale di Reggio Emilia, ho notato
un espositore che aveva questa coppia proveniente dal Belgio.
Poco dopo mi
misi d’accordo sul prezzo e
mi feci lasciare da parte i soggetti, che
ritirai assieme alla gabbia che li ospitava prima di
ritornarmene a casa.
Al ritorno li collocai in un
gabbione da 1 metro di lunghezza per 40 cm. di profondità con
uno strato di ghiaia fine sul fondo.
Dopo lo spavento iniziale, il
giorno dopo manifestarono un carattere docile e curioso.
Misi a
loro disposizione come cibo un misto per piccoli Psittacidi, del
pastone per insettivori e un pò di pastone all’uovo.
Dopo qualche giorno mi procurai
delle tarme della farina che accettarono subito volentieri.
Oltre alle tarme, gradiscono molto anche una fettina di mela che
beccano con avidità.
La
coppia trascorse l'inverno in un locale riscaldato e illuminato
artificialmente, cosicché già a gennaio 2003 la femmina iniziò a
deporre.
Entusiasta di quest'evento, misi le uova color beige chiaro,
molto grandi e tonde nell’incubatrice. Purtroppo ancora
inesperto, sbagliai a girare le uova una sola volta al giorno,
mentre ne richiedevano almeno due. Cosi gli embrioni morirono
nell'uovo e fui un po’ deluso, ma poiché la femmina continuava a
deporre, e le uova erano feconde, c’erano buone speranze che la
prossima volta sarebbe andata meglio.
M’informai sul corretto modo di
girare le uova segnandone i lati opposti per verificarne la
corretta roteazione da un allevatore di Reggio Emilia, che mi
diede molti consigli validi per l’allevamento e di cui ringrazio
la cortese disponibilità nei miei confronti.
In effetti, la seconda volta andò
meglio e nacquero due piccoli, teneri batuffoli marrone
pigolanti.
Riuscii ad allevarli dando loro
come cibo un misto che preparo per le piccole Quaglie della Cina
ed in più come fonte proteica dei piccoli vermi (pinkies) che si
trovano in commercio surgelati. Continuando la deposizione,
nacquero altri piccoli e in totale diventarono adulti nove, di
cui 5 maschi e 4 femmine.
Poi in
autunno ho esposto a diverse mostre ornitologiche, riportando
molti successi e soddisfazioni, attirando molto l'attenzione dei
visitatori che rimanevano affascinati da questi stupendi e
singolari uccelli.
Sperando che le cose vadano per
il verso giusto anche quest’anno, ho assortito tre coppie, tra
cui quella vecchia, più due giovani, rinsanguando i miei
soggetti con altri provenienti sempre dal Belgio, che ho
acquistato dal solito rivenditore nella mostra di Reggio Emilia.
Al momento
attuale in cui stò scrivendo l’articolo essendo ancora a marzo e
avendo fatto
trascorrere l’inverno alle coppie in un ambiente non molto
riscaldato ed illuminato come l’anno passato, non ho avuto
ancora nessuna deposizione, ma spero al più presto che i miei
adorati Roul-Roul sentano il richiamo della primavera ed inizino
a deporre.
Ovviamente ho cercato di acquistare nuovi soggetti ed ho ceduto
alcuni dei miei, perché non è conveniente formare coppie di
fratelli e sorelle, data la possibilità di avere scarse
possibilità di ottenere uova feconde e in caso di nascite, si
potrebbero ottenere individui deformi e deboli.
Con la
speranza che si possa diffondere maggiormente in Italia
l’allevamento di questo splendido
Fasianide, mi
auguro di avervi incuriosito e che anche per qualcuno di voi
lettori nasca l’idea di procurarvene una coppia.