Casa Cecchi
dal sito del comune di Fano http://www.comune.fano.ps.it/index.php?id=461
Premessa
Con Decreto del Presidente della
Repubblica, viene istituito nel 1998, dal Ministero
dell'Ambiente, un "premio per le Città sostenibili delle bambine
e dei bambini" al quale il Comune di Fano, Laboratorio Città dei
bambini ha partecipato aggiudicandosi il primo premio.
Con deliberazione di Consiglio Comunale n. 119 del
26.04.1999, oggetto: "Approvazione ordine del giorno sugli
impegni assunti nel Consiglio Comunale aperto ai bambini del 23
aprile 1999", il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la
Giunta ad utilizzare il premio del Ministero dell'Ambiente
per la ristrutturazione della casa (in via della Paleotta)
finalizzata ad attività ludico - educative.
In
un'apposita seduta del Consiglio dei Bambini si sono discusse le
specifiche possibili utilizzazioni comparando fra loro varie
idee e possibilità, sia per quanto attiene gli spazi
esterni sia per quanto riguarda l'interno. Alla fine la
sintesi emersa dai bambini era stata quella di destinare "ogni
stanza per un'attività diversa"; di selezionare fra le attività
quelle di "giardinaggio, cucina, laboratorio per esperimenti
scientifici, ludoteca, biblioteca, laboratorio per attività
creative e teatro"; infine si è chiesto che anche gli adulti
possano collaborare alla gestione della casa: gli anziani per il
giardinaggio (ed altre esperienze), le mamme a turno per la
cucina, le scuole a turno. Queste richieste iniziali dei bambini
sono state la base del lavoro dei bambini - progettisti. Il
gruppo dei piccoli progettisti è stato scelto nell'ambito di
quello più vasto dei bambini consiglieri; si è riunito con
cadenza quasi settimanale per un breve periodo (circa due mesi e
mezzo); essi hanno lavorato elaborando le considerazioni
precedentemente svolte nell'ambito del Consiglio dei Bambini
che avevano portato l'Amministrazione Comunale a destinare una
vecchia casa colonica a centro ludico - educativo stanziando la
somma del Premio ricevuta dal Ministero dell'Ambiente per "Le
città sostenibili delle bambine e dei bambini".
La
metodologia di approccio.
A differenza delle esperienze di
progettazione partecipata svoltesi negli ultimi anni, questa è
stata svincolata dall'ambito scolastico, tralasciando, quindi,
valenze più propriamente didattiche a vantaggio della
costituzione di un gruppo agile e più spontaneo nelle sue
elaborazioni e proposte; questo aspetto ha permesso di lavorare
con tempi molto più ristretti ed appropriati alla organizzazione
dei lavori. Infatti parallelamente alla costituzione del gruppo
l'Amministrazione Comunale aveva già affidato ad un
professionista l'incarico della ristrutturazione fisica del
manufatto, progetto che avrebbe dovuto essere elaborato
sulla scorta di quanto i bambini proponevano, come poi
effettivamente è stato. Per questo motivo mano a mano che il
lavoro dei piccoli progettisti procedeva vi è stato un continuo
travaso di idee, proponimenti, decisioni e sollecitazioni nei
confronti dell'architetto progettista in modo che il
progetto di ristrutturazione fosse fin dall'inizio pensato in
base alle esigenze dei bambini senza dover aspettare il loro
lavoro e, pertanto, guadagnare sui tempi di realizzazione.
Il
ruolo del coordinatore dell'esperienza, affidato all'urbanista
Ippolito Lamedica, è stato quello di facilitare lo scambio di
idee, di agevolare l'appropriarsi di linguaggi diversi dai
propri, di implementare le comunicazioni all'interno del gruppo
e dal gruppo verso l'esterno, infine di sollecitare il nascere
di idee e, parallelamente, di permettere l'uso da parte dei
bambini di strumenti metodologici e "tecnici" in grado di
sostenere le loro invenzioni .
Il progetto.
L'elaborato
dei bambini comprende indicazioni sullo spazio esterno e
sulla distribuzione interna. La funzionalità dell'interno è
incentrata su di un vano principale che possa unire possibilità
d'uso polifunzionali (ad es. laboratori creativi - manipolativi,
di teatro, incontri fra bambini come le feste di compleanno e
simili) capace di ospitare una trentina di persone. Le restanti
stanze sono state pensate come locali in cui svolgere attività
e laboratori specifici (forno di ceramica, pittura, gioco,
ecc.). Lo spazio esterno è organizzato in modo da potervi
svolgere attività libere di gioco, di giardinaggio e anche di
accoglienza per gli adulti che accompagnano i piccoli.
Le
prerogative del progetto delineano prerequisiti dell'opera
consistenti in:
- fattibilità operativa delle soluzioni
desiderate
- economicità di realizzazione
- indice di
gradimento da parte dei bambini delle strutture e delle funzioni
- facilità ed economicità di manutenzione
- differenziazione
dell'offerta di spazi e strutture rispetto a quanto già esiste
nella nostra città
I requisiti dell'edificio identificati dai
bambini consistono in:
- la polifunzionalità e
l'intergenerazionalità dei diversi spazi;
- la sicurezza
fisica, sociale ed ambientale dei luoghi;
- la gradevolezza
degli ambienti concepita come spazio attraente per piccoli ed
adulti, morfologicamente qualificato sia negli esterni che
all'interno e negli arredi e come luogo facilmente riconoscibile
e dotato di una sua specifica identità;
- la facile ed
economica manutenzione specialmente degli spazi esterni .
Nel
particolare, soluzioni di dettaglio riguardanti la sistemazione
dei diversi vani componenti l'edificio comprendono:
laboratori per attività manuali:
laboratori computer e
audiovisivi
sala riunioni
biblioteca
sale per il gioco
e la ricreazione
segreteria
accoglienza
Tali locali
sono stati progettati dai bambini prevedendo arredi economici,
ma al tempo stesso gradevoli e stimolanti, magari che potessero
essere anche realizzati con il contributo dei bambini di varie
scuole (mattonelle per la pavimentazione, elementi di arredo,
lampade, ecc.).
Lo spazio esterno è stato pensato come un
giardino in cui poter svolgere attività libere, feste, ma anche
ospitare animali e, soprattutto, come parte complementare
all'interno in cui espandere quanto è contenuto dagli spazi
interni. L'orto diviene, pertanto, un'espansione del laboratorio
di cucina, offrendo, in quest'ottica, spazio alla fertile
collaborazione con gli anziani. Lo spazio per le feste diviene
all'esterno un luogo in cui correre, mangiare, fare pic-nic; la
sala videoteca può trovare il suo corrispettivo esterno nella
possibilità di proiezioni estive all'aperto, ecc..
Idee per
la gestione della casa della Paleotta.
Secondo le idee
formulate a suo tempo dai bambini la casa della Paleotta si
presta ad uso flessibile e molteplice sia come centro di
educazione ambientale urbano (centro educativo) che come luogo
di gioco e di incontro (centro gioco). La possibilità di
organizzare in maniera organica e strutturata laboratori
scientifici, di pittura, ceramica, musicali, teatro, lettura,
narrazione si può fondere con la funzione di ludoteca e centro
gioco (anche per i più piccoli) e di biblioteca specializzata
per bambini (anche con la possibilità di collegamenti ad
internet).
In questa maniera la struttura (o forse più
propriamente una sua parte, quella più propriamente destinata ai
laboratori) potrà essere in alcune mattine a disposizione delle
scuole di Fano per svolgere laboratori di vario tipo: ad esempio
di ceramica, di pittura, di fotografia, di cartapesta, di
attività creative varie, di attività manuali, non escludendo la
possibilità di avere uno spazio dedicato alla progettazione
partecipata.
In questa maniera vi potrebbe essere una
sede permanente a disposizione del Laboratorio "Città dei
Bambini" e più precisamente del Consiglio dei Bambini, di
scuole, per sperimentare l'attività di progettazione
partecipata. La stessa struttura potrebbe essere usata per
laboratori (sia con le scuole che con gruppi esterni) per
svolgere ricerche e studi di semiologia urbana con i bambini
(che potrebbero portare anche alla creazione di bambini -
guida), per redigere mappe bioregionali secondo una tecnica
sviluppata in Canada e in Gran Bretagna negli anni scorsi e
ancora oggi pressoché sconosciuta, aprendo il varco a studi
ecologici urbani interdisciplinari; si potrebbero avviare
redazioni di mappe psicogeografiche, secondo metodologie ancora
sperimentali e di grande innovazione. Un servizio di questo tipo
potrebbe configurare una risorsa importantissima per le scuole
per rinnovare il tipo di insegnamento utilizzando quanto
esiste sul territorio.
Tuttavia i laboratori
"organizzati" non dovranno costituire un uso esclusivo
della struttura, che sarà aperta anche, in orari da concordare,
alla frequentazione libera di bambini di età diverse per
attività disparate. Ad esempio la possibilità di organizzare
feste di compleanno è stata una delle richieste presentate fin
dall'inizio dai bambini.
Ma anche la possibilità di una
biblioteca specificamente dedicata a bambini con la possibilità
di usare computer, internet, di prendere libri, giochi è stata
molto sentita dai piccoli progettisti, anche perché non esiste
una struttura simile a Fano. Così una stanza dedicata a ludoteca
e centro gioco anche per i più piccoli (anche accompagnati dai
genitori) può costituire una importante possibilità d'utilizzo.
In sostanza la struttura può divenire un centro educativo, ma
anche, al tempo stesso, aggregativo per i bambini, incentrando
la funzionalità sulla possibilità d'uso polifunzionali.
Infine secondo questa impostazione improntata alla flessibilità
d'uso, la possibilità di usare la struttura garantendo la libera
cooperazione di adulti e bambini.